Settembre sta finendo,
è tempo di riflettere. È tempo di chiudere nell’armadio i ricordi estivi ed
affrontare a maniche rimboccate l’autunno appena iniziato. C’è un ricordo,
però, che di starsene chiuso nell’armadio proprio non ne vuole sapere: si
tratta della visita al Museo Archeologico Nazionale di Egnazia "Giuseppe Andreassi", riapertosi dopo
rinnovamenti proprio l’estate appena finita, il 25 Luglio.
Egnazia… Chi
ha studiato Beni Culturali in Puglia, da un fronte umanistico o scientifico che
sia, non può non conoscerla, anzi, ne sarà con grande probabilità ossessionato,
in senso positivo, quell’ossessione che porta all’affetto per un luogo. Chi
come me poi ci ha anche lavorato, in un progetto in cui ci ha messo tutta la
sua passione, come in una tesi di laurea in cui magari di passione un po’ meno,
ma di impegno sì, sempre tanto, non può non tornarci senza nostalgia, e la sua
personale impressione su quel che del museo –e del parco- ne è e ne sarà, non
potrà facilmente essere oggettiva.
Il Parco
Archeologico di Egnazia non può essere inquadrato in una semplice definizione
temporale: “Sito Preistorico” “Sito Messapico” “Sito Romano” “Sito Medievale". Tutta la storia della città, infatti, dispiega i suoi resti in questo
fazzoletto di terra scavato, molto probabilmente solo una tessera di un grande
mosaico ancora tutto da scoprire. Immaginate dunque che mole di conoscenza
l’annesso Museo possa contenere! Nel nuovo allestimento tutto questo
“materiale” –gli archeologi perdonino questo termine, sarà deformazione
professionale- è organizzato in sequenza temporale, in vetrine ricchissime di
oggetti meravigliosi che il mondo ci invidia e con l’accompagnamento di
pannelli descrittivi davvero ben fatti e d’impatto.
Il
contenuto quindi non manca, il contenitore c’è, il contesto è incantevole (e
che ben vengano anche i turisti capitati per caso perché attirati dallo
splendido mare!). Manca però qualcosa. Certo definire “qualcosa” ogni forma di
segnaletica del percorso, brochure, supporto informatico, lingua inglese, guida
per gruppi che non sia prenotata, audioguida, informazione archeometrica (e
beh… Anni di lavoro sugli oggetti esposti!), ma anche bookshop e caffetteria,
sembrerebbe riduttivo... Ma l’abbiamo detto, non può essere un’analisi oggettiva,
e, soprattutto, siamo sicuri che sia solo una questione di tempo!
Siete
tutti invitati a visitare Parco&Museo al prezzo complessivo del biglietto
di ben…3€! (Alzate quel prezzo, per favore!)
Per approfondire:
*LC Giannossa, S Loperfido, M Caggese, GE De Benedetto, R Laviano, L Sabbatini, A Mangone, A systematic characterization of fibulae from Italy: from chemical composition to microstructure and corrosion processes, New Journal of Chemistry, 37, 2013, 1238-1251.
* A Mangone, MC Caggiani, LC Giannossa,
G Eramo, V Redavid, R Laviano, Diversified
production of red figured pottery in Apulia (Southern Italy) in the late period,
Journal of Cultural Heritage, 14, 1, 2013, 82-88.
* MC Caggiani, M Ciminale, D Gallo, M Noviello, F Salvemini, On line non destructive archaeology; the archaeological park of Egnazia (Southern Italy) study case, Journal of Archaeological Science 39, 1, 2012, 67-75.
* A Mangone, LC Giannossa, G Eramo,
R Laviano, CS Fioriello, V Redavid and A Traini, Technological
features of ‘gnathia’ pottery, X-Ray Spectrometry 38, 2009, 386–393.
* A Mangone, LC Giannossa, R
Laviano, CS Fioriello, A Traini, Investigations
by various analytical techniques to the correct classification of
archaeological finds and delineation of technological features Late Roman lamps
from Egnatia: From imports to local production, Microchemical Journal, 91,
2009, 214–221.
* A Traini, LC Giannossa, P
Ubbrìaco, A Mangone, MD De Filippis and R Laviano, The reason of the collapse of an ancient kiln in Egnazia from mineralogical
and thermal analysis of ceramic finds, Journal of Thermal Analysis and
Calorimetry, 92, 1, 2008, 337–344.
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