Il sogno di un qualsiasi dottorando di Chimica dei Materiali Innovativi che in realtà studia materiali archeologici (ma quanti ne esisteranno oltre alla sottoscritta?): scoprire che un pigmento usato già dagli antichi Egizi potrà essere utilizzato nelle moderne tecnologie. Questo è il caso di Tina T. Salguero ed il suo gruppo del Dipartimento di Chimica dell'Università di Georgia, che hanno scoperto che il blu egizio (silicato di rame e calcio) si sfalda in "nano-fogli" che emettono radiazione infrarossa, il che darà il via alle ricerche su una nuova serie di nano-materiali che potranno avere applicazioni nell'ambito delle telecomunicazioni e non solo.
Finalmente una bella scoperta, che avrà anche, fra gli altri innumerevoli, il vantaggio di aiutare a far scoprire l'archeometria al resto del mondo della ricerca!
*Fonte:
http://archeomatica.it/notizie/914-il-blu-egiziano-per-le-nuove-tecnologie
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