Forse più del nero e del grigio, è il colore blu
ad evocare l’immagine di una grande varietà di sfumature cromatiche. La storia
delle tecniche artistiche è ricca di ricette per la preparazione di pigmenti e
coloranti blu, come la cultura materiale di ogni paese lo è di prove
concrete di utilizzo di materie prime di origine minerale, organica e sintetica.
Molto spesso gli stessi nomi del blu
(termine di origine germanica) sono strettamente connessi al materiale da cui
provengono, in un rapporto di causa-effetto di cui col tempo si possono perdere
le tracce.
Qualche esempio classico?
Oltremare: il blu che
veniva dall’altra parte del mare, cioè dall’Afghanistan, la roccia lapis lazuli, costituita per lo più di lazurite, un silicato del gruppo della sodalite
e il cui colore è dovuto alla presenza di zolfo in un particolare stato di
ossidazione e posizione nella struttura del minerale; azzurro: nome di origine
araba da cui anche il minerale azzurrite,
un carbonato basico di rame, parente del minerale verde malachite, e da non confondere con la già citata lazurite; blu cobalto: dai malvagi kobalt, folletti delle miniere; indaco:
dalla pianta, che cresceva in India, Indigofera
Tinctoria, da cui si estrae il colorante blu indigotina; blu di Prussia: pigmento
sintetizzato quasi per caso da un commerciante di coloranti rossi nel XVIII
secolo a Berlino.
Meno noti sono il Blu Egizio: pigmento
costituito da un silicato di calcio e rame che già gli antichi Egizi erano in
grado di sintetizzare; il Blu Maya: utilizzato appunto da
questa popolazione precolombiana e costituito da una miscela di coloranti
organici e argille; il tekhelet: sostanza di origine
animale citata nella Bibbia e una delle cui sfumature è proprio color blu cielo.
Ma perché è così importante questo colore?
Perché occuparsene in un blog dedicato all'archeometria?
Perché è talvolta fondamentale per rispondere
ad alcune delle domande di questa disciplina: Dove? Quando? Come? Più spesso
del rosso, del bruno, del verde, è il tipo di blu usato, a mio modesto parere, a
“fare la differenza” consentendo di dare una risposta a questi quesiti.
Per ora ci ha permesso in poche righe di
viaggiare per il mondo lungo millenni di storia, citando sicuramente meno di 50
varietà di blu; se vi siete incuriositi, tuttavia, siete invitati a proseguire
il cammino, e scoprirete che la storia di questo colore è un vero romanzo.
Per approfondire:
* M Pastoureau, Blu. Storia di un colore, 2000. Saggio
* Ph Ball, Colore. Una biografia, 2006. Saggio
* B Sterman, The rarest blue: the remarkable story of an ancient color lost to history and rediscovered, 2012. Saggio sul Tekhelet
* C Moore, Sacré Bleu, 2012. Romanzo
* Ph Ball, Colore. Una biografia, 2006. Saggio
* B Sterman, The rarest blue: the remarkable story of an ancient color lost to history and rediscovered, 2012. Saggio sul Tekhelet
* C Moore, Sacré Bleu, 2012. Romanzo
Solo alcuni dei numerosi spunti per approfondire
“ArcheoMetricaMente”
* M Bacci, C Cucci, E Del Federico, A Ienco, A
Jerschow, J M Newmand, M Picollo, An
integrated spectroscopic approach for the identification of what distinguishes
Afghan lapis lazuli from others, Vibrational Spectroscopy 49 (2009) 80–83.
* Ph Colomban, Lapis lazuli as unexpected blue pigment in Iranian Lajvardina ceramics, Journal of Raman Spectroscopy 34 (2003), 6, 420-423.
* Ph Colomban, Lapis lazuli as unexpected blue pigment in Iranian Lajvardina ceramics, Journal of Raman Spectroscopy 34 (2003), 6, 420-423.
* B Hubbard, W Kuang, A Moser, G A Facey and C Detellier, Structural study of Maya Blue:
textural, thermal and solid-state multinuclear magnetic resonance
characterization of the palygorskite-indigo and sepiolite-indigo adducts, Clays
and Clay Minerals 51 (2003), 3, 318-326.
* M Bicchieri, M Nardone, P A Russo, A Sodo, M Corsi, G Cristoforetti, V Palleschi, A Salvetti, E Tognoni, Characterization of azurite and lazurite based pigments
by laser induced breakdown spectroscopy and micro-Raman spectroscopy, Spectrochimica Acta Part B:
Atomic Spectroscopy 56 (2001), 6, 915–922.
* M Bouchard and A Gambardella, Raman microscopy study of synthetic cobalt blue
spinels used in the field of art, Journal of Raman Spectroscopy 41 (2010)
1477–1485.
* S Pagès-Camagna, S Colinart, C Coupry, Fabrication processes of archaeological Egyptian blue and green pigments enlightened by Raman microscopy and scanning electron microscopy, Journal of Raman Spectroscopy 30 (1999), 4, 313-317.
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